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SERVER PROTESICO
Il progetto si colloca nell'ambito dello sviluppo di una nuova generazione
di protesi di arto artificiale.
Tale struttura suddivide i componenti della protesi in due grandi famiglie:
sensori ed attuatori.
Nella famiglia dei sensori troviamo tutti quei dispositivi che sono deputati
al controllo della protesi (elettrodi, pulsanti,
.) e quelli che
provvedono alle funzioni di sensorizzazione dell'arto (sensori di forza,
scivolamento, temperatura..).
Negli attuatori rientrano invece i dispositivi che attuano il movimento
(motori mano, polso, gomito
.) e i dispositivi per il feed-back
sensoriale (riscaldatori, vibratori
).
Tutti questi dispositivi sono tipicamente governati da un microcontrollore
che applica una logica di controllo che prevede parametri finalizzati
a personalizzare il funzionamento della protesi sulle caratteristiche
del paziente.
La personalizzazione avviene in fase iniziale di fornitura della protesi,
attraverso il collegamento via porta seriale con un PC sul
quale è installato software dedicato a tale funzione. Una volta
trovato il funzionamento ottimale della protesi, il corrispondente setting
dei
parametri viene memorizzato nel microcontrollore e il pc viene scollegato.
Il circuito di controllo può fornire inoltre una serie di informazioni
che riguardano lo stato della protesi ed il relativo utilizzo da parte
del paziente
Il progetto prende origine dal progetto di teleassitenza, sviluppato nel
triennio passato, che pur avendo dato importanti risultati, aveva
nel costo degli apparati il suo tallone di Achille. Una metodologia che
permetta di fare le operazioni essenziali ad un costo molto
più basso utilizzando componentistica standard è lobiettivo
da perseguire. Altro obiettivo fondamentale è evitare di scrivere
software ad hoc per la presentazione dei dati da e verso la protesi, per
utilizzare uno strumento comune e sempre disponibile come ad esempio un
browser Web.
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